Non si è mai troppo lontani tra fratelli

di Lorenza D’Elisiis Reparto “Carla Di Risio” – Campobasso IV

E’ passato quasi un anno dalla fine del Jamboree, il raduno mondiale di tutti gli scout. Come ben sapete l’anno scorso, questo incontro, si è tenuto in Giappone e nonostante il tempo passato, i ricordi sono ancora vivi nella mente di questi giovani esploratori; tre scout molisani ne sono la prova.

Grazie a loro sono riuscita a vivere con l’immaginazione tutto ciò che hanno vissuto in quelle settimane. Esperienze che ti fanno maturare e ti aiutano ad essere un cittadino del mondo sono alla base di questo campo. L’incontro con le altre culture è servito a confrontare idee e modi di vivere.

Come spiegato da Pietro, Antea e Letizia (i tre scout molisani presenti al Jam) all’inizio può sembrare difficile riuscire a comunicare con gli altri perché ci si preoccupa del modo in cui farsi capire, ma alla fine sono bastati dei gesti, degli sguardi a far si che quest’avventura fosse condivisa da tutti e in modo positivo.

Il contatto con le altre popolazioni ha permesso ai tre ragazzi di informarsi di più su ciò che erano le tradizioni delle altre parti del mondo, ovviamente però quella a cui si sono avvicinati di più è stata quella giapponese.

Hanno scoperto che i giapponesi sono “tipi” perlopiù riservati, non molto espansivi ma soprattutto sono persone che si danno da fare; calcolando che da loro il sole sorge molto presto, la loro mattinata inizia subito e guai a chi si permette di fare ritardo! Ma d’altronde è una questione di abitudine.

Altra caratteristica ben nota è la cucina giapponese. Piatto principale? Molti di voi avranno detto “sushi, è ovvio”. Sì, è così ma, a quanto testimoniato, il sushi viene mangiato soltanto nelle occasioni più importanti. Lì non esiste soltanto il pesce, ma qualsiasi altro tipo di pietanza, dalla carne alle verdure e poi ricordiamo i “noodle”, spaghetti di soia molto sottili che, non essendo mangiati attraverso l’uso di coltelli o cucchiai, i nostri amici giapponesi hanno la necessità di succhiarli, producendo “strani rumori”; ma per loro tutto ciò è normale. Nonostante tutte queste differenze, i nostri esploratori hanno vissuto tranquillamente quei giorni, scoprendo inoltre il modo in cui il popolo giapponese tiene all’ambiente in cui vive e anche come sono attenti a rispettare le loro tradizioni e il loro culto.

Alla domanda “preferisci la cultura orientale o quella occidentale?” Qualcuno si è trovato in difficoltà e ha optato per crearne una nuova dove le due culture principali si fondessero, prendendo gli aspetti più importanti. Altri invece essendo cittadini occidentali hanno scelto la propria cultura, forse perché la conoscono di più o forse perché credono abbia più sfumature.

L’importante però è il successo che hanno riscontrato questi giovani ragazzi nello scoprire tante curiosità sugli scout delle altre nazioni, citandone qualcuna:

  • Gli scout giapponesi hanno l’uniforme sempre perfetta;
  • I reparti orientali non possono essere misti e le ragazze devono comunque indossare il velo sulla testa;
  • Gli scout belgi sono degli “scansafatiche” sotto il sole cocente;

Ma questi sono soltanto dei piccoli dettagli che ci permettono di ampliare la nostra cultura personale, la verità è che “siamo un’immensa marmellata” e che non importa il modo in cui ti vesti o la lingua che usi per recitare la tua promessa, siamo su questa terra per svolgere tutti lo stesso compito: rendere il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato.

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