La volta dei cinque cavalieri

di Anna Irmici – Sq. Aquile – Reparto Andromeda – San Severo 2

5 cavalieri pronti ad ogni avventura si cimenteranno in una delle missioni più difficili di sempre e quello che li aspetterà non sarà un campo di fiori ma un campo di spade e scudi per difendersi e accrescere la forza!

 

 Anno Domini 1300 – domenica 22 Aprile 

Carissimi cavalieri,

spero vi siano arrivate le mie lettere e che vi stiate preparando , dunque quel che vi chiedo è di venirmi a salvare , ma state attenti poiché non sarete soli : dovrete affrontare i turchi ed io vecchio come sono non potrei mai combatterli . Ed è così che ho deciso di chiamarvi. Avrete una ricompensa se riuscirete a salvarmi:  sarà un forziere con un tesoro , che dovrete custodire per sempre.

I cinque cavalieri ricevettero questa lettera, prepararono gli zaini, misero l’uniforme e partirono. Loro erano conosciuti come “LE AQUILE” ma soprattutto per essere solo cinque , infatti molti cavalieri pensavano che solo cinque cavalieri non avrebbero mai potuto affrontare missioni difficili ma questo era solo il loro pensiero …  I nomi dei cinque cavalieri erano : Chiara – il capo dei cavalieri, il più responsabile, colui che era al comando di tutti; Giulia – un cavaliere con poca esperienza ma con un grande potere, quello di essere sempre allegro in ogni situazione; Anna – anch’esso con poca esperienza ma con un potere speciale, quello di non arrendersi mai e andare sempre avanti; Esmeralda – il cavaliere più astuto e potente; infine Francesca – il cavaliere fortunato perché dove c’era presente lui si sentiva profumo di vittoria. I cinque cavalieri arrivarono, montarono una tenda e iniziarono ad esplorare la zona. Vi erano anche altri cavalieri provenienti da molte parti, anche loro avevano ricevuto la lettera e vennero in aiuto. Molti visi erano conosciuti, altri no, ma questo non aveva importanza poiché ai cavalieri era stato insegnato che bisognava essere amici e fratelli di tutti. I cavalieri andarono a prendere un po’ di legna per il giorno dopo e quando tornarono la entrarono in tenda e vi trovarono un foglio con scritto :

Cari cavalieri,

 questa sera  ci  sarà  il fuoco di Bivacco e accadrà l’evento da me  tanto atteso. Siate  pronti  con carta e penna a portata di mano. 

I cavalieri non capirono il perché del messaggio ma obbedirono e uscirono dalla tenda, presero posto attorno al fuoco e iniziarono a cantare; dopo un po’ vennero dati ai cavalieri dei biglietti con un messaggio in codice morse. Dopo averlo decifrato capirono che era il messaggio che indicava il posto in cui si trovava Giorgio. Non fecero in tempo a cercare che venne trovato da altri cavalieri. Giorgio iniziò a raccontare la sua storia e annunciò l’arrivo dei turchi, poi disse ai cavalieri di prepararsi poiché il tesoro era stato nascosto. Il mattino seguente le Aquile si unirono al gruppo degli Albatros e partirono. Durante il cammino portarono dei pali per costruire una fionda, si fermarono, la costruirono e dato che sapevano ciò che li aspettava, portarono con sè delle spugne e andarono su di un’isola sperduta. Iniziarono a lanciare contro i turchi le spugne imbevute di acqua molto salata che bruciava gli occhi e soltanto chi ne colpiva qualcuno aveva la possibilità di osservare la mappa per poco tempo. I cavalieri a fine battaglia tornarono alle tende si cambiarono le uniformi oramai zuppe e iniziarono a cucinare quello che avevano cacciato. Nel primo pomeriggio continuarono la ricerca del tesoro attraverso le indicazioni della mappa che riuscirono a ricordare. Le Aquile e gli Albatros erano purtroppo sprovveduti di indicazioni dettagliate ma non si arresero, continuarono a camminare verso nord finchè Francesca – il cavaliere fortunato – li chiamò. Decisero di tornare indietro, si rimisero in cammino e trovarono un forziere, lo aprirono e trovarono dei pezzi di legno scolpiti e una lettera che diceva:

Carissimi cavalieri,

sono  contento che abbiate trovato il tesoro e sono certo che abbiate notato delle parole scolpite sul legno:

  • L’UNIONE FA LA FORZA ;
  • MAI ARRENDERSI DI FRONTE ALLA DIFFICOLTA’;
  • FRATELLANZA E AMICIZIA ;
  • RISPETTARE L’AMBIENTE INTORNO A VOI SEMPRE;
  • ESSERE UBBIDIENTI.

                                                                                                                                 Il vostro  San  Giorgio

E fu così che i cinque cavalieri portarono a casa la vittoria, anche se SOLO IN CINQUE.

 

Nessun commento a "La volta dei cinque cavalieri"

    I commenti sono moderati.
    La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
    La moderazione non è immediata.
    I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.