Il sogno di una sopraelevata

Ciao a tutti amici di Avventura, sono Claudia, la capo sq. della squadriglia Linci, reparto Impeesa, gruppo Capua 2. Oggi vorrei raccontarvi di come la nostra squadriglia ha imparato a sognare in grande e di come un desiderio si sia trasformato in un’impresa, in un progetto e, infine, in realtà.  Per la mia squadriglia, l’anno scorso è stata la prima esperienza con i guidoncini verdi: scegliemmo la specialità di Internazionale. Ci piacque molto progettare e realizzare delle imprese; tutto ciò, annesso alla partecipazione a Dreamland, ci spinse a desiderare di ripetere quell’esperienza l’anno successivo.

Prima di allora, il progetto e la realizzazione di un’impresa sembravano due tappe lontane anni luce l’una dall’altra: portare a termine un progetto scaturito da un sogno ci sembrava alquanto inverosimile. Quell’anno però, decidemmo di dare un calcio alle prime due lettere della parola “impossibile”, rendendoci conto che, alla fine, non era poi così difficile concretizzare un’idea.

L’anno seguente, scegliemmo la specialità di Campismo. Inizialmente, avremmo voluto scegliere come impresa la realizzazione di una tenda sopraelevata, però ci rendemmo conto che l’unico momento durante l’anno per costruire quella struttura era il campo estivo, che si sarebbe svolto a Luglio; così cambiammo i nostri progetti, e scegliemmo di dedicarci alla realizzazione di alcuni strumenti meteorologici e alla costruzione di un ponte levatoio.

Alla fine di un anno molto soddisfacente riuscimmo a conquistare il guidoncino verde; in cuor nostro, però, continuavamo a desiderare di realizzare la sopraelevata; così, dato che ne avevamo parlato molto durante l’anno, ci dicemmo: perché no? Durante l’anno avevamo acquisto le giuste competenze per poter attuare il nostro progetto, così decidemmo di andare oltre il guidoncino verde, e iniziammo a lavorare per vivere il nostro sogno al campo.

Progettammo, recuperammo il materiale, lavorammo per migliorare la nostra conoscenza delle tecniche necessarie e, finalmente, il tanto atteso campo estivo arrivò. Nonostante la fatica dei primi giorni, quando vedemmo il nostro lavoro terminato, la gioia che provammo fu tanta: la costruzione che avevamo sognato durante tutto l’anno era davanti ai nostri occhi, frutto della nostra voglia di sognare e di metterci in gioco.

Il mio tempo nel reparto è quasi finito ormai, ma aver condiviso questa esperienza con la mia squadriglia non solo ha fatto in modo di creare legami ancora più stretti tra di noi, ma mi ha lasciato un bellissimo ricordo e un insegnamento importante: che se una cosa la si può sognare, vuol dire che la si può fare.

Fraternamente Claudia

C.sq. della Sq. Linci
AGESCI Gruppo Capua 2

 

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