Il drago e San Giorgio

San Giorgio, cavaliere ardente, entusiasta, fedele, forte e vittorioso, è il patrono degli scout e delle guide.

La sua simbologia è quella del cavaliere immagine del bene, che sconfigge il male.

Baden Powell scelse la sua figura proprio per invitare gli scout a rifarsi alle virtù eroiche del Santo cavaliere per impegnarsi con cuore saldo nella fede, ad aiutare quanti sono in difficoltà con cuore nobile e puro.

Fra i Santi più venerati, San Giorgio è realmente un modello per ogni guida e scout che, con la Promessa, si impegnano a vivere la propria vita a servizio di Dio e degli altri; difensore dei miseri e degli indifesi, incarna gli ideali cavallereschi più puri.

Da bravi esploratori e guide, conoscete la sua leggenda?

In realtà, di storie legate al Santo ve ne sono tantissime; quella più famosa, narrata nella cosiddetta “Leggenda Aurea” del domenicano Iacopo da Varagine, fu composta in latino nel 1265, al tempo delle Crociate.

Probabilmente influenzata da una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino in cui il sovrano schiacciava col piede un enorme drago, divenne una leggenda affascinante, spesso ripresa nell’iconografia.

Eccone una più che libera traduzione dal latino…

C’era una volta, in una città chiamata Silena, uno stagno tanto vasto da ospitare… un Drago!

Era un Drago molto temuto perché col suo fiato poteva uccidere tutte le persone che incontrava.

Per placarlo, gli abitanti di Silena avevano deciso di inviargli, quale sacrificio, due pecore al giorno.

Quando gli ovini iniziarono a scarseggiare, per evitare che il Drago compisse una strage, a malincuore, si videro costretti a inviare ogni giorno una pecora e un giovane scelto a sorte fra gli abitanti del Regno.

Immaginate la sofferenza dei genitori quando veniva estratto a sorte il nome del proprio figlio o della propria figlia… Quanto dolore nel cuore per coloro che dovevano accompagnare fra le fauci del Drago un fratello o una sorella!

Quasi ogni famiglia era stata colpita dalla triste sorte finché, un giorno, fu estratta la figlia del Re.

Il padre, afflitto, pur di non perdere la propria figlia, offrì tutte le sue ricchezze a ogni famiglia del Regno… Tuttavia, non vi fu famiglia disposta ad accettare lo scambio.

Dopo ben otto giorni di disordini da parte degli abitanti che temevano che il Drago si ribellasse per via della mancanza di cibo, il sovrano fu costretto a cedere e, con il cuore spezzato dal dolore, mandò la Principessa verso lo stagno per essere offerta al Drago.

Lungo la strada, la giovane Principessa fece un incontro: era il Cavaliere Giorgio.

Egli, subito, vedendo tanta tristezza negli occhi della ragazza, le chiese cosa stesse succedendo in quella lontana città.

Saputo del terribile sacrificio, Giorgio tranquillizzò la giovane e le promise di intervenire per evitarle la morte.

Fu un attimo: non appena il Drago emerse dalle acque, il Cavaliere lo trafisse con la sua lancia e…

[…]

Siamo sicuri di sapere come finisce la storia?

Conosciamo tutti la vera leggenda di San Giorgio e del Drago?

Una cosa è certa: il 23 aprile si avvicina, è tempo di indossare la nostra armatura! È tempo di scelte coraggiose… è tempo di mostrare un cuore nobile e puro.

Ricordiamo ciò che scrisse Baden Powell in “Scautismo per Ragazzi”: San Giorgio è il modello a cui dovrebbe ispirarsi ogni scout. Quando si trovava di fronte a una difficoltà o ad un pericolo, per grande che fosse, -anche sotto forma di dragone- egli non lo evitava, né lo temeva, ma lo affrontava con tutta la forza che poteva infondere in se’ e nel suo cavallo. […] si lanciò sul suo avversario, fece del suo meglio e, alla fine, riuscì a superare una difficoltà contro cui nessuno osava cimentarsi.

Ed è proprio così che uno scout dovrebbe fronteggiare le difficoltà e i pericoli, per grandi e spaventosi che possano sembrare…

Se ti va pubblica sul tuo profilo social una frase che rappresenti il drago che hai sconfitto o stai sconfiggendo in questi giorni, usando come hasthag:

#lamiaPromessa

Erika Polimeni

disegno di Raffaele Pollastro

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