Siamo le volpi del Reparto Carrick Aquila Bruna – Gruppo AGESCI Roma 135
Scriviamo a tutte le Guide e gli Esploratori che leggono Scout-Avventura per condividere la nostra prima impresa di squadriglia e per dimostrare che, nonostante la situazione di emergenza che stiamo vivendo, è possibile reinventarsi e continuare a progettarsi. Come specialità di squadriglia vorremmo conquistare Alpinismo e, per questo motivo, per la nostra prima impresa abbiamo deciso di cimentarci nella scalata del Monte Circeo. Ora vi racconteremo nel dettaglio la nostra uscita. Sabato 19 dicembre siamo partite insieme a due dei nostri capi verso le 7:40 dalla nostra sede in parrocchia con due macchine e, dopo circa due ore di viaggio, siamo arrivati a Torre Paola. Abbiamo parcheggiato le macchine e abbiamo svuotato i nostri zaini lasciando solo l’essenziale per la scalata. Alle 10:00 abbiamo iniziato il sentiero 750, quello del Picco di Circe e, verso l’una e mezza, siamo arrivate in cima al Monte. La salita non è stata molto semplice, era molto ripida e non eravamo abituate camminare così tanto. Abbiamo pranzato e, tra una foto e l’altra, siamo rimasti in vetta alle 15:00.Per tornare al punto di partenza, invece di rifare il sentiero dell’andata, abbiamo preso la “direttissima”, un percorso ad anello non tracciato sulle mappe del Parco Nazionale del Circeo. Per fare questo abbiamo dovuto prepararci prima dell’uscita e studiarci bene le mappe e tutti i sentieri. Dopo aver pranzato abbiamo iniziato la discesa fino all’inizio della direttissima e, verso le 16:15, siamo arrivate all’inizio del sentiero. Tornate alle macchine abbiamo lasciato gli zaini e siamo andati in spiaggia a Saporetti, dove abbiamo ammirato il tramonto. Alle 17 ci siamo diretti con le macchine al posto che avevamo contattato per poter montare le tende, e siamo rimasti lì fino al giorno dopo. Domenica 20 dicembre ci siamo svegliate alle 7:00 e, dopo aver fatto colazione ed esserci lavate, abbiamo smontato le tende. Alle 8:00 siamo ripartite e abbiamo preso il sentiero 751, il sentiero dell’Uliveto. Questo sentiero non era molto chiaro perché essendo un sentiero anche per MTB (Mountain Bike) spesso si divideva in altri percorsi più adatti per le bici che noi non avevamo, facendoci perdere a volte. Dopo tre ore di camminata nei sentieri del Parco, da Torre Paola siamo arrivate a San Felice Circeo. Arrivate lì, abbiamo fatto merenda e poi ci siamo incamminate per andare a visitare il paese: prima siamo arrivate al belvedere, da dove abbiamo ammirato il paesaggio, poi abbiamo visitato il centro storico allestito per le feste natalizie e, infine, siamo scese fino al mare, dove abbiamo trascorso il tempo fino alle 14:00, l’ora decisa per pranzare. Siamo quindi risalite e abbiamo mangiato insieme al nostro capo in una piazza. Dopo la liturgia della parola, alle 15:30, siamo ripartite verso Roma. Siamo arrivate in parrocchia alle 17:30.Dopo l’uscita abbiamo fatto verifica discutendo di come ci è sembrata la scalata, sulla preparazione che avevamo fatto e le sensazioni che abbiamo provato. Siamo arrivate alle conclusioni che: la salita è stata la parte più faticosa, soprattutto perché ci dovevamo ancora abituare; la cresta è stata la parte più semplice e dalla quale abbiamo visto per quasi tutto il tempo il paesaggio sottostante; la discesa è stata lunga e complicata soprattutto per colpa della stanchezza iniziale, ma anche la parte più divertente perché, essendo stata la discesa molto ripida, per scendere in alcuni casi ci lanciavamo da un albero all’altro. Per la preparazione prima della scalata, invece, pensiamo che quella per il materiale sia stata buona, ma di aver portato troppi indumenti pesanti che poi non abbiamo usato perché siamo state a maniche corte. Inoltre, secondo alcune sarebbe stato più comodo portare il tutto in uno zainetto più piccolo invece che aver svuotato lo zaino normale. Quella invece per la preparazione del posto, quindi che sentieri prendere e a che orari mantenerci, è stata molto buona. Le sensazioni che abbiamo provato nel corso della scalata sono state principalmente la fatica all’inizio, la determinazione per arrivare in cima, il divertimento nel parlare tra di noi sia al pranzo che nel corso di tutto il percorso, la stanchezza nella discesa e la soddisfazione alla fine. Quest’uscita è servita, oltre che come una delle due uscite per la specialità di squadriglia, anche come punto di partenza per alcune delle specialità individuali che vogliamo prendere che sono:-Alpinista per la capo squadriglia Sofia che si è occupata dei sentieri del CAI – Club Alpino Italiano e delle tempistiche;-Pompiere per la vice capo squadriglia Federica, ma non avendo potuto accendere un fuoco nel posto dove abbiamo dormito non ha potuto applicare le sue conoscenze;-Grafico per Aude… alla fine dell’uscita pensava di fare un video della scalata che ancora non ha realizzato;-Infermiere per Francesca che si è occupata del controllo della cassetta di pronto soccorso ed ha redatto una lista per il kit di sopravvivenza per la montagna. Quest’impresa ci è piaciuta molto non solo perché è stata la prima uscita di squadriglia dell’anno, ma anche perché ci ha permesso di imparare molto di più sulla montagna e sulla sua preparazione. Inoltre, è stata un’esperienza molto interessante e divertente, che ci ha permesso di scoprire nuovi luoghi e paesaggi.
Buon sentiero!
Le Volpi Sofia, Federica, Aude e Francesca del Roma 135
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