Care Pantere….

11 agosto 2015 – Reparto Rigel Ortona 1

Care Pantere,

ho scelto di mandare questa lettera per voi ad Avventura per farvi sapere tutto quello che penso sul tempo passato insieme dato che non avrò mai il coraggio di dirvi quello che ho scritto a voce.

Allora…

L’anno non è cominciato nel migliore dei modi per me e adesso vi spiego il perché.

Sapete benissimo che ho iniziato, due anni fa, la mia attività di reparto con un altro gruppo di ragazze e penso che sappiate altrettanto bene quanto mi ero inserita con loro.

Quando i capi hanno annunciato la nuova formazione delle sq. mi è venuto un colpo.

Con le altre avevamo già fatto tanti progetti su come ci saremmo dovute comportare noi più grandi di fronte a quello che ci aspettava… le preoccupazioni erano molte si, almeno però ci aggrappavamo alla certezza di essere ancora insieme, unite per affrontare ogni evenienza.

Invece no.

Mi sono ritrovata lontana da tutto ciò su cui avevo fondato le mie basi, disorientata e in una squadriglia nuova.

All’inizio mi trovavo leggermente a disagio, lo ammetto.

Non sapevo cosa dire, cosa fare e avevo paura di non essere accettata da voi per com’ero considerando la mia eccessiva allegria e a volte i miei momenti di sconcertante vivacità. Avevo paura di esprimermi ed ero giù di morale, il fatto di essere stata spostata in un altro gruppo dopo avermi fatto affezionare a quello vecchio mi era sembrata una vera ingiustizia.

Poi l’arrivo delle novizie. Ho dovuto buttarmi alle spalle la confusione che provavo in quel momento per accoglierle al meglio perché sapevo che non era colpa loro se tutti i miei piani erano andati in fumo. Alla fine ho capito che non era colpa di nessuno e quindi era mio dovere dare il meglio di me e impegnarmi a conoscere le mie nuove compagne. E che compagne!

Dopo la prima riunione da sole (nonostante l’assenza della nostra amata capo) tutta la timidezza era già scomparsa. Non c’era neanche stato bisogno di fare giochi divertenti per conoscerci perché le risate erano venute senza sforzo, gettando via con un calcio nostalgia e quant’altro.

Tutto procedeva in modo perfetto. Vincevamo molte fiamme, i capi non ci richiamavano mai e , cosa più importante di tutte, non c’era bisogno di sforzi per essere noi stesse e vivere serenamente la nostra vita di gruppo.

Forse per una di noi, una novizia, non era così e ce ne siamo accorte troppo tardi…

spesso e volentieri non partecipava alle riunioni di reparto, se veniva le altre due novizie erano fredde con lei mentre noi scherzavamo e per questo motivo ho preso a cuore la sua situazione. Spesso le mandavo messaggi e più volte ho parlato con i grandi per far presente che aveva dei problemi. Quando alla fine mi è sembrato di aver trovato una soluzione non c’è stato più nulla da fare, si è ritirata senza preavviso e noi abbiamo dovuto continuare ad essere le Pantere anche se in cinque.

Spesso sono stata assente a causa della scuola e sono contentissima della vostra riuscita perché anche quando non c’ero ve la siete cavate benissimo e questo è quello che secondo me è importante per una squadriglia. Deve essere sempre piena di risorse e ogni membro deve avere la capacità di sostituire l’altro in caso di difficoltà.

Poi la gioia per la vittoria. Un anno sudato, pieno di avvenimenti, specialità, bei momenti. Un anno vissuto alla grande e che ci siamo aggiudicate grazie all’impegno che abbiamo messo nel fare le cose. Non fa niente se non è stato così anche per il campo estivo. Siamo arrivate seconde ma ciò che importa veramente sono i sorrisi che ci siamo scambiate, le risate in tenda, i fuochi che abbiamo condiviso, i pranzi e le cene meritate. Durante la settimana abbiamo discusso qualche volta, abbiamo pianto per la pressione ma come sempre poi ne siamo uscite insieme. Perché quello che conta veramente è che non esistano sentimenti di rancore tra di noi, che tutto quello che è successo sia servito a renderci più vere e unite, che le lacrime per l’Hike della nostra capo sq. non siano state solo di circostanza. Quest’anno con voi ragazze se né già andato e credo che abbia lasciato impresso in ognuna qualcosa che ci ha fatte crescere.

Vi voglio bene.

La vostra Ape Diligente.

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