Ciò che emerge intervistando un San feliciano su come vede il suo paese, è la speranza di ricostruire ciò che manca. Questo perché dal 2012 San Felice si è visto strappare i punti saldi su cui per decenni si era basato come ad esempio la nostra chiesa, il nostro teatro e la nostra Rocca. Nonostante tutti gli abitanti abbiano dimostrato di avere la volontà e la forza di ricominciare dopo il sisma, c’è ancora molto da fare. Queste conclusioni le abbiamo tratte dopo aver intervistato alcuni cittadini di diverse fasce di età: giovani, adulti e anziani. La prima persona è stata una commerciante che al nostro interrogativo. “ Cosa ti piace di San Felice?”, ha risposto con una risata: “Bella domanda…”. Subito dopo ci ha detto che è un paese pieno di potenzialità però non sfruttate al massimo, cosa che secondo lei si potrebbe migliorare attraverso l’apertura di nuovi locali che aumenterebbe l’unità tra le persone.
Valentina, una studentessa San feliciana ventottenne, sente la necessità di punti di ritrovo per i giovani appassionati di arte e musica. Oltre a questo, lei ritiene importante la ricostruzione del teatro, crollato anch’esso in seguito al sisma: cosa che è emersa da quasi tutte le interviste da noi realizzate.
Inoltre abbiamo constatato che le persone che vivono a San Felice da sempre, come ad esempio Pietro, apprezzano il paese nonostante i monumenti distrutti.
Anche lui come Valentina crede che ci sia bisogno di più attrattive per i ragazzi, però apprezza le attività già presenti, come ad esempio manifestazioni, dove possono partecipare i giovani e le famiglie, quali “Color Run”, “ Carnevale Magico” o “Quando la banda passò”.
Un’altra intervistata è stata Laura, mamma di tre figli.
Lei crede che un punto di forza di questo paese sia il parco Estense, lungo tranquillo dove il figlio di sei anni ama giocare. Il bambino però ha subito fatto notare l’assenza di giostre come scivolo e altalene. Sempre Laura ci ha detto che, non essendoci punti di ritrovo serali per gli adolescenti, questi sono costretti ad andare in altri paesi, cosa che può portare anche maggiori rischi.
Da queste interviste abbiamo costatato che questo paese ha diversi aspetti positivi da valorizzare e aspetti negativi da migliorare, però ci siamo anche resi conto che la maggior parte delle persone ha una gran voglia di vedere rinascere il paese.
E’ questo sarà difficile, ma non impossibile.
“Esistono realtà molto importanti che ci insegnano che il miglior modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri” pubblichiamo anche questo secondo articolo collegato al primo [ndr]
Fra il sogno e la realtà
Sognare fa bene ed è una bella cosa, ma a volte dobbiamo concentrarci su ciò che di bello c’è nella vita reali., e fare questo articolo ci ha dato l’opportunità di scoprirlo.
Questa realtà si chiama Ancora, come l’ancora di salvezza di una nave che diventa nella nostra vita uno spiraglio di speranza per chi è diversamente abile per la società, ma per noi ha avuto l’abilità di dimostrarci che la gioia di vivere non sta nell’avere tutto, nell’essere belli e famosi, ma la si può trovare in una giornata passata a divertirsi con gli altri, accettandosi a vicenda e volendosi bene così come si è, senza pregiudizi e discriminazioni.
Questa gioia l’abbiamo scoperta anche nei volontari, come la signora Katia ed Elisabetta. Lucia ci hanno detto che quando torna a casa sta bene e paragona il tempo passato con i ragazzi disabili ad una medicina fondamentale per la sua vita. Vittorio e tanti altri che si occupano a turni di questi ragazzi, hanno fatto propria la frase di B.-P.: “ il vero modo di essere Felici è procurare felicità agli altri”.
Ma chi più di tutti lo mette in pratica regolarmente è Gilly, così la chiamano i suoi ragazzi. Con la sua voce imponente il suo carattere deciso e schivo è riuscita a dare vita a questa realtà che va avanti ormai da 25 anni, tra grandi fatiche e altrettanto grandi soddisfazioni.
In allegato l’intervista che abbiamo fatto a Giliana Galeotti.
Intervista
Gloria: quando è iniziata l’esperienza dell’associazione Ancora’?
Gilly: 25 anni fa.
Gloria: come mai hai deciso di fondare questa associazione?
Gilly: perché in seguito ad un grave incidente rimasi alcuni mesi in carrozzina, e un mio amico di San Felice “Piero Spinelli”, mi ha portato a fare un’esperienza a Loreto con il treno della grazia con i bambini disabili. Un sacerdote prese in mano un bimbo e mi disse “questo è Cristo” Questo è il Corpo di Cristo, quindi è inutile andare a casa e pregare solo senza fare niente di concreto. Da lì è iniziata una specie di conversione e il mio cammino, così è nato il centro diversamente abili l’ANCORA’.
Gloria: Come mai hai deciso di dare questo nome all’associazione?
Gilly: Abbiamo pensato tanto di trovare un nome idoneo, fu il dottor Novi a suggerirmi questo, immaginandosi l’ancora di salvezza di una nave, perché 25 anni fa era ancora più difficile essere accettati dalla società, e la nostra associazione sarebbe stata per loro una speranza, è stato veramente molto dura integrarli fra la gente cosiddetta comune.
Gloria. Qual è l’obiettivo che volete raggiungere oggi?
Gilly: Intanto far divertire i nostri ragazzi e far vedere ai ragazzi cosiddetti normali che anche se si hanno handicap fisici, acquisiti o di ritardo mentale si può essere felici, perché bisogna volersi bene e voler bene alla vita, ma anche per lanciare un altro messaggio, quello di salvaguardare la propria incolumità non eccedere di alcol e non usare droghe.
Gloria. Pensa che i ragazzi si possono divertire in queste giornate?
Gily: assolutamente sì, loro si divertono tantissimo, e in più gli dà l’occasione di sentirsi parte di una società che non li commisera perché diversi, ma li accetta e li fa sentire importanti. Questo lo testimoniano tutti i volontari che ogni giorno si prendono cura di loro, soprattutto ragazzi, e anche voi lo potrete constatare, giocando con loro.
Squadriglia Pantere (Veronica, Francesca, Emilia, Gloria, Giulia), Reparto Perla Nera
Gruppo AGESCI San Felice Sul Panaro 1 (MO) – Emilia Romagna
Nessun commento a "Un paese, mille sogni"
I commenti sono moderati.
La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
La moderazione non è immediata.
I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.